I centri abitati dell’isola d’Ischia sono molti di più dei sei comuni in cui è diviso amministrativamente il territorio. Per esempio, se consideriamo
Serrara (e)
Fontana, alle due frazioni che compongono il comune omonimo, bisogna aggiungere Sant’Angelo, Succhivo, Calimera, Noia e soprattutto il piccolo borgo del Ciglio, famoso per le sue case di pietra, significative testimonianze dell’antica architettura rupestre dell’isola d’Ischia.
Non solo le case di pietra, in verità. Anche la
chiesa di San Ciro Martire, interamente realizzata con il caratteristico tufo verde del Monte Epomeo, merita di esser visitata; come pure il borghetto del Pedicuozzo, suggestivo vicolo proprio a fianco la chiesa. Nient’altro che una strada secondaria, come ce ne sono tante, eppure in grado di restituire la dimensione autentica dell’isola d’Ischia, quella vocazione rurale che qui è in buona parte sopravvissuta alle "sirene" del turismo. Non a caso, il Ciglio è famoso per la sua produzione vinicola, in particolare per il "Sorriso" vino passito che è possibile assaggiare in occasione di "
Andar per cantine", bellissima rassegna della seconda metà di settembre.
Favoloso!
Sempre di fianco la chiesa corre la sorgente del Ciglio, piccola venatura d’acqua di cui parla anche Giuseppe D’Ascia, autore di "Storia dell’Isola d’Ischia", imponente monografia ancora oggi fonte di preziose notizie per chi vuol approfondire storia e topografia dell’isola più grande del Golfo di Napoli. Scrive D’Ascia nel 1867:
"Un rivo scaturisce da una bassa sorgiva nel casale del Ciglio, di fronte alla chiesetta rurale di San Giacomo (cappella a lato della chiesa -ndr-) nel comune di Serrara Fontana; dalla parte di mezzogiorno. La vena di tale fonte scende dalla parte meridionale dell’Epomeo, dal lato de’ Frassitelli ed abbondantemente sgorga a sollievo di quei terrazzani del casale. Una tale acqua è fresca, salubre; eccellente per bevanda e per cucina."
Non solo acqua e vino. A dar sollievo agli abitanti del Ciglio c’è anche un panorama stupendo con vista privilegiata sulla costa sud-occidentale dell’isola e sulle isole pontine (Palmarola, Ventotene, Ponza, S,Stefano e Zannone). Specie sul far della sera, magari affacciati in qualche terrazza di uno dei ristoranti tipici della zona, potrete ammirare uno dei panorami più belli dell’isola, e non solo.
Insomma, il Ciglio è uno dei tanti capitoli che compongono il racconto della bella isola d’Ischia. Vale la pena incamminarsi in uno dei suoi sentieri, in una delle sue stradine secondarie per cogliere quei dettagli che solo una
visita approfondita, come uno/a del posto, è in grado di fare.
Magia dell’isola d’Ischia!